Il PVI
Generale Delta Varco PVI CCI

Il PVI

Grabe & Low (2002) hanno proposto una metrica ritmica che si differenzia in modo sostanziale rispetto ai delta proposti da Ramus, Nespor & Mehler (1999) pur essendo sempre applicata ai valori di durata dei segmenti vocalici e consonantici. La formula dei PVI (Pairwise Variability Index), infatti, tiene conto della successione temporale dei segmenti, invece di prendere tutti i valori indifferentemente e calcolarne la deviazione standard. La formula, cossiddetta rPVI (raw PVI) è la seguente:

Sostanzialmente, viene calcolata la differenza di durata di ogni intervallo con quello successivo e, infine, viene calcolata la media delle differenze. Grabe & Low (2002) propongono di utilizzare la formula rPVI per i segmenti consonantici, ma preferiscono utilizzare l'nPVI (normalized PVI) per i segmenti vocalici, maggiormente soggetti all'influenza della velocità d'eloquio:

Quindi, viene calcolata la differenza di durata di ogni intervallo consonantico con quello successivo e divisa per la durata media. Poi viene calcolata la media dei valori ottenuti e moltiplicata per 100. In sostanza, l'nPVI applica all'rPVI lo stesso principio di normalizzazione che i varco applicano ai delta). Le aspettative degli autori rispetto ai PVI sono naturalmente le stesse che per i delta, ovvero che le lingue tradizionalmente definite isosillabiche abbiano valori di rPVI e nPVI inferiori rispetto alle lingue tradizionalmente definite isoaccentuali.

Al Laboratorio di Fonetica Sperimentale di Torino abbiamo provato a calcolare questi stessi parametri su un campione di lingue più vasto e riportiamo nei grafici a fianco i risultati. Precisiamo che sono stati utilizzati campioni di parlato letto della storia Il vento di tramontana e il sole nelle varie lingue e che i materiali (in parte presi dall'archivio sonoro dell'IPA, in parte registrati nella camera silente del Laboratorio) sono stati accuratamente segmentati e annotati indipendentemente da Antonio Romano e Paolo Mairano; i risultati presentano la media dei valori ottenuti dai due autori e ogni punto corrisponde a un solo parlante (ad eccezione dell'islandese, 10 parlanti - la barra indica le deviazione standard tra i diversi parlanti). I correlati sono stati calcolati con Correlatore, con cui sono anche stati costruiti i grafici.

Discussioni dettagliate dei risultati si trovano nelle nostre pubblicazioni in bibliografia. Si può tuttavia notare che le lingue tradizionalmente considerate isosillabiche (italiano, francese, spagnolo, ...) si collocano generalente in basso a sinistra (quindi con valori bassi di rPVI e nPVI), mentre le lingue tradizionalmente considerate isoaccentuali (inglese, tedesco, ...) si collocano in linea di massima in alto a destra (quindi con valori alti di rPVI e nPVI).

Bibliografia essenziale