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Questo schema (tratto da Romano
& Miletto, 2010) ripropone, in un’ottica glottodidattica, un
modello della comunicazione (basato su quello di Jakobson, ridiscusso in
riferimento al modello cibernetico di Shannon & Weaver e ispirandosi a
quello psicofonetico di Fónagy) nel quale si mette in risalto come, da
condizioni di apprendimento delle lingue, si evinca la necessità della
distinzione tra suoni intenzionali e suoni reali, riproponendo la nozione di
fonema (la cui esistenza è stata recentemente messa in discussione; v.
Albano Leoni, 2009). Il modello, con i suoi sei elementi originari (R, S, D, C,
messaggio e Canale), riassume le condizioni in cui avviene la comunicazione
nel caso più generale, ma introduce ulteriori distinzioni, proponendo
uno schema con un maggior numero di blocchi e suddivisioni. Per capire l’utilità di questo modello, si
può fare riferimento ad alcune situazioni comuni descritte alle pp.
52-56 di Romano
& Miletto (2010).
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